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giovedì 25 febbraio 2010

TEST ANTIDROGA AI CANDIDATI ALLE REGIONALI

Test antidroga anche per i candidati regionali? La proposta arriva dall’Unione di Centro, che ha pubblicato i risultati le analisi a cui si sono sottoposti i parlamentari centristi. Un dibattito, quello sulla droga, che prosegue ormai da settimane, e che pare destinato a durare ancora a lungo. E’ di pochi giorni fa infatti la notizia di un parlamentare trovato positivo alla cocaina. Un nome che rimarrà segreto, perché il test è anonimo e solo il deputato “pizzicato” ha il codice per accedere alle analisi.
Il test non spaventa Roberto Pedretti, candidato consigliere nella lista della Lega Nord. “Io l’ho già fatto e ho aperto la busta con i risultati in diretta tv a Telelombardia – spiega -. L’unico parametro sballato era quello alle voci “Lega Nord” e “Atalanta”: c’era la scritta “overdose”. No, a parte gli scherzi penso che chi rappresenta pubblicamente lo Stato debba fare obbligatoriamente le analisi. Non vale solo per i politici, anche per i medici, i magistrati e tutte quelle categorie che lavorano al servizio dei cittadini. Io sono disponibile a rifarlo”. Pedretti non risparmia una frecciatina all’Udc. “Prima di proporre test antidroga ai candidati delle Regionali bisognerebbe fare del test antimafia a che si presenta nelle liste dell’Udc”.
Anche Maurizio Morgano, candidato per la Federazione della Sinistra, pensa che prima della droga la politica debba porsi interrogativi sull’onestà di chi viene eletto. “Io proporrei che tutti i candidati che si presentano non debbano avere pendenze giudiziarie. La corruzione è dilagante, lo sostiene anche la Cei: è questo il problema della politica. Non la droga. Secondo me il test obbligatorio è un’invasione della privacy, è una questione personale”.
Scettico anche Marcello Raimondi, candidato del Popolo della Libertà: “Io mi sottoporrei al test, non c’è alcun problema. Sinceramente però è un argomento secondario, ci sono problemi ben più importanti da risolvere. Non capisco perché l’Udc in questo momento di crisi economica lanci queste proposte”. Della stessa idea anche Mario Barboni, candidato del Partito democratico. “Personalmente sono favorevole alla proposta avanzata dall’Unione di centro di sottoporre al test antidroga i candidati alle elezioni regionali. Se può servire a rassicurare i cittadini sulle persone che si stanno apprestando a votare, lo si faccia pure. Sono pronto a farlo senza nessun problema – aggiunge Barboni – anche se credo che la Lombardia abbia problemi ben più gravi da affrontare e risolvere. E’ giusto, però, che gli elettori siano messi in condizioni di sapere che chi dovrà proporre le soluzioni attese dal territorio, lo farà in piena libertà di pensiero e di espressione, senza subire gli effetti di sostanze illegali e pericolose per la salute”.

SAFFIOTI, SERVIDATI E SCOTTI "Nessun problema a fare il test"

fonte: Bergamonews.it

"LA PADANIA" DI GIOVEDI' 25 FEBBRAIO 2010

lunedì 15 febbraio 2010

FAR WEST IN AUTOGRILL TRA ALBANESI E ROMENI

ANAGNI (FROSINONE) - Scene da Far West la notte scorsa all'autogrill la Macchia Ovest ad Anagni in provincia di Frosinone. In circa venti, tra romeni e albanesi, si sono affrontati all'intero dell'area di servizio sull' autostrada del Sole.

A scatenare la maxirissa sarebbe stata una parola di troppo pronunciata nei confronti di una donna che, in compagnia di un romeno, stava prendendo un caffé al bar. Da lì è scoppiato un putiferio. Una vera 'battaglia' a colpi di bottiglie di vino e spumante. Molti i danni con scaffali rovinati e vetrine sfondate.

La polizia stradale di Frosinone, intervenuta con diverse pattuglie, ha cercato di sedare la rissa. All'arrivo delle forze dell'ordine i protagonisti della rissa si sono subito allontanati. Due le persone fermate per il grave episodio di violenza. Ma altri sviluppi potrebbero arrivare dalla verifica dei filmati delle telecamere a circuito chiuso.

fonte: ANSA

POLVERINI: APPROVO LO SCIOPERO DEGLI IMMIGRATI

QUESTA E' L'INCOERENZA DEGLI "ALLEATI". LA POLVERINI (CANDIDATA REGIONE LAZIO DI CENTRODESTRA) APPROVA LO SCIOPERO DEGLI IMMIGRATI. SOLO LA LEGA NORD E' COERENTE....

LEGGE BOSSI-FINI BOICOTTATA...

COME POSSIAMO RIMANDARE A CASA TUTTI I CLANDESTINI SE I MAGISTRATI BOICOTTANO LA NOSTRA LEGGE BOSSI-FINI ???

ANCORA TENSIONE A MILANO, IN VIA PADOVA

sabato 13 febbraio 2010

LA LEGA ATTACCA: " ESPULSIONI CASA PER CASA"

ROMA - La rivolta degli immigrati a Milano, dopo l'omicidio in Via Padova di un giovane egiziano da parte di sudamericani, diventa subito un caso politico a un mese e mezzo dalle regionali. La Lega parte all'attacco della politica "dell'integrazione facile", come dice il ministro Roberto Calderoli. E Matteo Salvini, eurodeputato e consigliere comunale, chiede "controlli ed espulsioni casa per casa, piano per piano" nei quartieri multietnici della città.

Il Pd, invece, con il candidato alla presidenza della Lombardia Filippo Penati, punta l'indice contro "chi governa la città da 15 anni". Mentre Emanuele Fiano, deputato milanese, chiama il ministro dell'Interno Roberto Maroni a riferire al più presto alla Camera sugli scontri scoppiati nel tardo pomeriggio in città.

"Quello che è accaduto è una risposta a tutti coloro che ritengono che l'integrazione possa avvenire per legge o per decreto - dice all'ANSA Calderoli - Sono cose da matti, stiamo pagando una ideologia sbagliata del passato e anche gli errori odierni di qualcuno che pensa che l'integrazione possa realizzarsi attraverso delle modifiche numeriche". Senza citarlo, una bacchettata a chi, come il presidente della Camera Gianfranco Fini, chiede che siano ridotti i tempi per ottenere la cittadinanza. Calderoli ricorda che la Lega considera "da sempre essenziale quantità, qualità e controllo" dell'immigrazione. "Quello che accade stasera a Milano è un segnale di una possibile nuova banlieu francese - aggiunge - Proprio mentre la Francia sta facendo proposte rigide per il controllo dell'immigrazione dimostrando come sia giusta la nostra linea". Riccardo De Corato, vicesindaco Pdl di Milano, parla di "far west tra bande di nordafricani e sudamericani. Ma il conto - dice - lo pagano i milanesi: auto e negozi distrutti, decine di uomini della polizia impegnati per ore".

De Corati cita i dati dell'immigrazione in città: "200mila extracomunitari regolari, 40mila clandestini; il 15,4% della popolazione milanese fatta di extracomunitari e via Padova, la via più multietnica di Milano - aggiunge - testimonia che sono numeri enormi: così è difficile governare l'immigrazione". Un affondo che provoca la reazione di Penati, che il 28-29 marzo sfiderà Roberto Formigoni per la poltrona di governatore lombardo. "Sono 15 anni che De Corato e la destra governano la città e, di fronte ai tragici fatti di Via Padova, sanno solo dire che Milano è il far west. Non è accettabile che quando governa il centrosinistra il problema dell'ordine pubblico è colpa del governo, mentre quando lo fa il centrodestra, sia a livello locale che nazionale, non si sentono investiti da nessuna responsabilità". La verità, secondo il capo della segreteria del Pd, è che "nessuno dei provvedimenti" annunciati dal governo "ha sortito il minimo effetto". "De Corato di certo non si dimetterà, ma almeno abbia il pudore di stare zitto".

fonte: ANSA

RITENGO CHE LA SINISTRA DOVREBBE AVERE IL BUON GUSTO DI STARE ZITTA DAVANTI A QUESTI EPISODI, IN QUANTO TUTTI I GIORNI LORO PROTEGGONO QUESTA GENTE CHE STA METTENDO A FERRO E FUOCO LE NOSTRE CITTA'.....

EGIZIANI METTONO A FERRO E FUOCO MILANO...

Rivolta nella zona periferica di via Padova dopo l'omicidio di un giovane egiziano da parte di sudamericani.
MILANO - Almeno un centinaio di stranieri stanno dando vita a Milano, a una rivolta nella zona periferica di via Padova, uno dei quartieri piu' multietnici del capoluogo lombardo dopo l'omicidio di un giovane egiziano da parte di sudamericani. Secondo quanto confermato dalla polizia, gruppi di nordafricani stanno spaccando auto e danneggiando negozi prevalentemente gestiti da sudamericani.

Entrando nella lunga via Padova da piazzale Loreto un gruppo di vigili sta cercando di calmare alcuni ragazzi nordafricani, tra i 15 e i 20 anni, che minacciano di ''tagliare la gola'' ai sudamericani. Due di essi in particolare chiedono dove possono trovare il corpo del loro amico, l'egiziano accoltellato e ucciso oggi pomeriggio, e i vigili li indirizzano verso piazzale Gorini dove si trova l'obitorio. Poco dopo un gruppo di latinoamericani, una trentina tra uomini, donne e ragazzi, discute fuori da un locale con le saracinesche chiuse come difendersi in caso di ulteriori aggressioni. All'altezza del civico 70, poco prima dei ponti ferroviari, i mezzi di polizia bloccano l'accesso alla strada ai passanti per evitare che possano rimanere coinvolti nei piccoli tafferugli che iniziano senza preavviso anche se la situazione generale appare al momento piu' calma. In quella che e' stata descritta dalle forze dell'ordine come guerriglia urbana sono state ribaltate auto, a molte macchine sono stati rotti vetri, cosi' come sono state frantumate le vetrine di diversi negozi.

''Hanno cominciato a spaccare tutto poco dopo l'omicidio - spiega Antonia, la titolare di un bar nella parte iniziale di via Padova, quella verso piazzale Loreto - e adesso pare si siano un po' calmati''. ''A me hanno rotto solo una panca - dice - ma quello che mi fa piu' paura e' che si respira un odio profondo, il desiderio di vendetta. Non so cosa succedera' domani. Meno male che e' domenica e non devo aprire''. Poco oltre il suo locale un'auto ribaltata in mezzo alla strada, cestini rovesciati, vetrine sfondate e numerose altre auto ammaccate testimoniano la gravita di quanto accaduto. Un gruppo di nordafricani ha raggiunto il consolato egiziano in via Porpora uralndo slogan contro gli italiani. Alla Questura al momento non risultano feriti oltre ai due immigrati accoltellati al momento del delitto.

AL MOMENTO NESSUN FERITO GRAVE -Nel bilancio di danneggiamenti e disordini avvenuti nelle ultime ore in via Padova non vi sarebbe da aggiungere la presenza di feriti gravi. Lo ha confermato la Questura che sta gestendo l'ordine pubblico con molti uomini, anche se non si puo' escludere che alcuni aggrediti (che sono stati picchiati, come hanno riferito alcuni testimoni) possono essere andati da soli a farsi medicare al pronto soccorso o magari direttamente in casa propria.

MILANO: ARRESTATO CONSIGLIERE COMUNALE PDL

"LA PADANIA" DI SABATO 13/02/2010

martedì 9 febbraio 2010

ROM RICATTAVA IL PARROCO: IN MANETTE

Non si dica che noi della Lega Nord siamo razzisti. La cronaca di tutti i giorni riporta notizie continue sui rom che delinquono. E' inutile..... Questa gente è nata così e continuerà a vivere così. Non concepiranno mai il fatto di vivere onestamente. Non hanno alcuna volontà di integrarsi.. Vivono rubando, estorcendo denaro, ricattando. E, ripeto, non si dica che siamo razzisti !!! Perchè sono i fatti che parlano.

DI PIETRO MENTI' IN AULA

"LA PADANIA" DI MARTEDI' 09 FEBBRAIO 2010

lunedì 8 febbraio 2010

PERMESSO DI SOGGIORNO A PUNTI

Via libera al permesso di soggiorno a punti. Grazie all’intesa raggiunta dai ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, passa al Consiglio dei Ministri il decreto sugli immigrati: l'accordo tra i due ministeri, ha assicurato Maroni, «sarà tra breve trasformato in un decreto». Gli stranieri dovranno sottoscrivere un accordo per l'integrazione e adempiere a una serie di doveri, tra i quali la conoscenza della lingua italiana, l'iscrizione al servizio sanitario nazionale, la conoscenza della Costituzione. In due anni l'immigrato dovrà raggiungere 30 punti che gli vengono assegnati attraverso gli esami previsti. Se commette reati il punteggio si abbassa. Se dopo i due anni, non raggiunge la quota stabilita, ha un altro anno di tempo per arrivare a 30, prima che scatti l'espulsione.

Garantire l'integrazione - Nel corso della presentazione della nuova rivista del ministero dell'Interno “Libertà civili”, Maroni ha spiegato: «Proprio oggi abbiamo discusso del regolamento che prevede la stipula dell'accordo di integrazione al momento del rilascio del permesso di soggiorno.

È la legge sulla sicurezza che parla di specifici obiettivi da raggiungere (come la conoscenza della lingua italiana) nel giro di due anni con una valutazione da parte degli Sportelli unici per l'immigrazione. Se gli obiettivi sono stati raggiunti verrà concesso il permesso di soggiorno, altrimenti ci sarà l'espulsione». Il ministro ha sottolineato che si tratta di un sistema «per garantire l'integrazione: io ti suggerisco le cose da fare per integrarti nella comunità. Se le fai ti do il permesso di soggiorno, se non le fai significa che non vuoi integrarti. Lo applicheremo solo ai nuovi permessi di soggiorno». Per eventuali corsi di lingua, ha assicurato Maroni, «non chiederemo soldi agli immigrati, faremo tutto noi, anche per garantire standard uniformi in tutte le province ed avere tutto sotto controllo». Sacconi ha poi rilevato che l'accordo riguarda e «sottolinea i diritti ed i doveri dell'immigrato: oltre alla conoscenza della lingua, l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale, 12 anni di educazione di base, trasparenza nei contratti abitativi».

"Ti suggerisco le cose da fare per integrarti nella comunità. Se le fai ti do il permesso di soggiorno, se non le fai significa che non vuoi integrarti."

fonte: libero-news

AMBULATORIO ABUSIVO IN CASA. DENUNCIATA FILIPPINA

NON SONO SUFFICIENTI I CINESI... ADESSO CI SI METTONO ANCHE I FILIPPINI !!!

RUMENO SENZA PATENTE TRAVOLGE UNA FAMIGLIA E SCAPPA

QUESTI EPISODI DEVONO FINIRE.....